martedì 24 aprile 2012

24 Aprile: Adrienne Rich, una guida nel labirinto; Maria Luisa Vezzali.

Maria Luisa Vezzali: biografia e pubblicazioni


Poeta, traduttrice e docente di Materie letterarie al liceo. Laureata in Storia della lingua greca nel 1987 con una tesi sul linguaggio poetico dell'Antologia Palatina, ha lavorato per dieci anni nel mondo dell'editoria per poi dedicarsi all'insegnamento.
Come poeta, ha pubblicato L'altra eternità (Edizioni del Laboratorio, Modena, 1987) ed "Eleusi marina", in Poesia contemporanea. Terzo quaderno italiano (Guerini e Associati, Milano, 1992). E' presente in diverse antologie; per ricordare la più recente: Il pensiero dominante. Poesia italiana 1970-2000, a cura di Franco Loi e Davide Rondoni (Garzanti, Milano, 2001). E’ in corso di pubblicazione la raccolta Lineamadre.
Sue liriche sono comparse su riviste d'arte e letteratura, come "Poesia", "Steve", "Origini", "il rosso e il nero", "Titolo", "Frontiera". Selezioni di suoi testi sono state tradotte in tedesco da Silvana Brusati in Makkaroni und Geistesspeise (a cura di N.Gatter, Berlin Verlag, 2002) e in spagnolo da Emilio Coco in El fuego y las brasas. Poesía italiana contemporánea (Sial ediciones/Celeste, Madrid, 2000) e da Adriana Crolla in La Piel Desnuda. Poetas Italianas entre Milenios (Laborde Editor; Rosario, 2001).
Introducendola per la raccolta di Guerini e Associati, Franco Buffoni ha notato la tendenza dell'autrice a strutturare le sillogi su impianti geometrici e di apparente freddezza, per contrapporli a una <<tensione lirica al calor bianco>>. Su tale tensione Emanuele Trevi ha scritto: <<Se c'è per noi un'immortalità, c'è sempre anche un angelo capace di perdere le strade dei cieli, capace di ferirsi le mani sulle spine del tempo. I versi della Vezzali seguono l'angelo di cui parlano sulla via dell'oblio di sé e in questo desiderio di permanere sulla linea del fuoco siamo costretti a riconoscere anche i motivi segreti di uno stile. Qui il silenzio non è possibilità astratta, un manierismo mallarmeano, ma la conseguenza naturale di una disposizione innata al rischio. Penso al silenzio di Rebora, allo strazio di Gadda che non riesce a chiudere il suo grande romanzo, a tappare la falla della cognizione.>> Riguardo ai testi della raccolta ancora inedita, Emilio Coco ha evidenziato un <<ampliarsi dell'orizzonte comunicativo>> e una <<espansione della materia del canto che… si apre all'esplorazione del dolore del momento presente, della desolazione e dell'orrore del vivere metropolitano>>.
Come traduttrice, si occupa regolarmente di narrativa per la Mondadori e ha curato la raccolta di poesie di Adrienne Rich, Cartografie del silenzio (Crocetti, Milano, 2000).
Come saggista, ha curato - insieme a Carlo Alberto Sitta - L'abito della chimera (Edizioni del Laboratorio, Modena, 1989). Si possono ricordare, tra gli altri, i seguenti contributi su rivista: Dioscoride rivisitato in "Lexis. Poetica, retorica e comunicazione nella tradizione classica" 3/1989; Andrea Zanzotto. Vene assiderate & principi stelliferi in "Baldus. Quadrimestrale di letteratura" 3/1995; Esattezza e fallimento in "il rosso e il nero" 4/1995;Traduzione/appropriazione: un caso empirico in "Hortus. Semestrale di poesia e arte" 2/1998; Franco Buffoni: mani e scrittura in "Steve" 19/1999; Peregrinare nella luce: sulla poesia di Giuseppe Conte in "Steve" 21/2000.

Nessun commento:

Posta un commento